Fashion News
Il “popolo del design”, nella settimana dal 9 al 14 aprile, ha assediato non solo il Salone del Mobile a Fieramilano Rho, ma anche l’intera città di Milano. Almeno mezzo milione di persone, più di 2.000 espositori, oltre 1.400 eventi e installazioni per il Fuorisalone. In un contesto del genere, che trasmette il design in una sensibilità di massa, la pelle (non è un modo di dire) è stata ovunque, declinata soprattutto in modi “vari ed eventuali”, non canonici, e in soluzioni che ne denotano la versatilità e la possibilità di tradursi in uno strumento di design per interni, dalle pareti ai complementi d’arredo, arrivando a nuove soluzioni di sedute. Il tutto, con protagoniste griffe del lusso e concerie, brand di arredamento e marchi della fashion & luxury industry. Ecco alcuni, significativi esempi.
A Milano è tornato Louis Vuitton con la sua Collezione Objets Nomades, che dal 2012 mantiene viva la lunga tradizione della maison nella creazione di articoli da viaggio, disegnati da celebri designer internazionali e realizzati grazie al savoir-faire dei suoi artigiani. La pelle, va da sé, è protagonista di questo progetto, con la tendenza a renderla un dettaglio sempre più prezioso. Lo si nota nelle scelte compiute dai due studi di design che hanno debuttato nell’installazione LV ospitata a Palazzo Serbelloni: Atelier Biagetti e Zanellato/Bortotto. Il primo ha creato Anemona, un tavolo da pranzo con ripiano in vetro e base ondulata rivestita in morbida pelle color naturale LV all’esterno. I secondi Zanellato/Bortotto, invece, hanno proposto Mandala Screen, un paravento realizzato con un sofisticato intreccio in pelle Louis Vuitton.
Conceria Bonaudo è stata protagonista di una particolarissima installazione presso il Grand Hotel et de Milan. Si chiama Musica da Viaggio, è realizzata dal designer Vito Nesta e si trova all’interno delle stanze dove soggiornò e morì Giuseppe Verdi. “La vera sfida – scrive nella presentazione Annalisa Russo – di questo progetto sta nella scelta del materiale. La pelle prodotta da Bonaudo, in una gamma di colori elaborata ad hoc, diventa un elemento capace di disegnare spazi vivi con cui interagire, capsule policrome vibranti di energia in stretta connessione con gli interni ricchi di passato in cui sono calate”.
Conceria Sicerp ha presentato la sua collezione e la sua visione creativa nello spazio del Nhow Hotel di via Tortona. Una scelta di pellami, il racconto della propria visione produttiva, la flessibile identità del materiale diventano protagonisti di una presenza che enfatizza il valore della pelle e la pone al centro dell’interesse di un mondo, quello del design, che spesso tende a prenderla in considerazione meno di altre soluzioni. Un gap, quest’ultimo, che in questa edizione del Salone e del Fuorisalone sembra piuttosto ridotto.
La maison calzaturiera Santoni ha collaborato con Cassina per una rivisitazione della poltrona Cab di Mario Bellini proposta in tre edizioni speciali. Deus ex machina progettuale, Patricia Urquiola, archistar di fama mondiale nonché direttore creativo di Cassina e partner di Santoni nei suoi progetti retail. A unire due mondi diversi tra loro, la maestria degli artigiani Santoni che hanno dipinto a mano i modelli di seduta “lavorando sulla patina, fiore all’occhiello di Santoni, che esalta l’effetto degradè concepito da Patricia Urquiola, creando inedite sfumature” nelle tonalità del verde petrolio, aragosta e verde salvia. “È un vero onore per me collaborare nuovamente con Patricia e dare alla luce questa versione speciale della iconica poltroncina Cab realizzata nel 1977 da Mario Bellini, un architetto eccezionale oltre che un amico – afferma Giuseppe Santoni, ceo del brand -: ritengo questo sia un omaggio al grande design italiano e al nostro ineguagliabile savoir-faire”.
Hermès ha ribadito la sua presenza alla Design Week di Milano con la sua linea Maison. Allo spazio della Pelota, la griffe francese ha presentato la mostra Raw Material, un percorso tra muretti a secco che ospita una collezione equilibrata di oggetti per la casa (tappeti, plaid, tessuti, carte da parati, vasi, piccoli contenitori e, da quest’anno anche lampade) “progettati e lavorati in modo da non coprire mai l’anima e l’aspetto dei materiali, di pelle, bambù o carta”.
Loewe ha presentato Loewe Baskets, esposizione che ha coinvolto undici artigiani internazionali, chiamati a reinterpretare la propria arte (l’intrecciatura del vimini, la trapuntatura a mano e la calligrafia) utilizzando, però, la pelle. Ne sono nati cestini, borse e contenitori in edizione limitata visibili nella boutique in via Montenapoleone. Bellissimi, non si può dire altro.
Sorprese (gradite) anche al Salone Satellite, lo spazio espositivo riservato ai designers under 35 nonché contest che ha, quest’anno, premiato con il suo Award lo studio giapponese di design Kuli-Kuli per un progetto denominato Kobe Leather, “in onore” dei pellami recuperati dalla locale industria bovina. Motivazione della vittoria: la valorizzazione della circolarità del materiale e per la sua trasversalità di utilizzo. Molto particolare lo sviluppo di una soluzione che permette di “cancellare” il colore dal pellame, facendolo ricomparire accostandogli una fonte fredda.
Roberto Cavalli Home ha sviluppato divani con frange in pelle, poltrone rivestite con il pesce amazzonico pirarucu, cuscini di vernice, pelle matelassé negli armadi, sgabelli in pelle, mobile bar in pelle matelassé bianca e una camera da letto in pelle lavorata.
Come trasformare oggetti quotidiani in veri gioielli? Alla domanda risponde l’azienda bergamasca Pinetti che ha presentato una collezione di complementi di arredo molto particolari, che uniscono qualità, tecnologia e si indirizzano, in particolare, al mondo nautico.
Il Salone ha anche evidenziato il valore del binomio pelle+auto. Come nelle poltroni audaci di Bugatti o nella riproposta delle sedute da ufficio di Poltrona Frau correlate al progetto Cockpit, sviluppato in collaborazione con Ferrari.
A proposito di Poltrona Frau, il brand di Tolentino ha celebrato la presenza alla Design Week con l’allestimento Connecting Experiences: “Un’idea progettuale forte, oggi quasi provocatoria in un mondo tormentato da stimoli veloci, contraddittori, fugaci, che spesso si accavallano e si sommano superficialmente. Una collezione di prodotti che esprime un unico pensiero comune, un’idea dell’abitare che mette al centro l’accoglienza, l’incontro”. E la pelle, ovviamente.